Gianni Donaudi e la storia di Gabriella Di Luzio e della morte che ha bussato alla sua porta…

“Una fragile dama di cristallo, ma con l’anima d’acciaio”.

Ecco l’autodefinizione che la nostra amica GABRIELLA DI LUZIO da di sé stessa, dopo la drammatica esperienza che  la stessa ha attraversato in questi ultimi tre anni, dopo che le era stato diagnosticato un tumore al seno e, a dire di alcuni, assai preoccupante.

Eppure Gabriella si è fatta forza, come lei stessa ci dice nel sotto titolo”…io mi sono barricata e non ho aperto…” , ed è riuscita a vincere il pericolo che la minacciava, per quanto tale  lotta( se non v era e propria guerra), le abbia comportanto una lunga serie di sacrifici, di rinuncie, di faticosi impegni fisici, psicologici e anche spirituali( nel corso dei quali ha  rivisitato la propria vita, riscoprendo affetti, amicizie, conflittualità famigliari e non, che credeva avere superato e riscoprendo anche la fede religiosa).

GABRIELLA DI LUZIO, napoletana di nascita vive da tanti anni a Roma ed è una brillante signora con molti interessi culturali e artistici. E’ stata attrice teatrale e cinematografica( tra i film piu’ importanti  nei quali è apparsa ricordiamo “La città delle donne” di Fellini, “La pelle” di Liliana Cavani(ispirato al romanzo di Curzio Malaparte), “Malena” di Giuseppe Tornatore (ambientato in Sicilia durante  “l’immane conflitto”), e anche “chanteuse” da cabaret, un po’ sulla scia di Miranda Martino e di Gabriella Ferri, e ha partecipato ad alcuni “musical” tra cui “Adorabile imputata” con Antonella Steni. E questo  per ricordare le principali.

Da qualche anno è anche pittrice, poetessa e sopratutto giornalista. E’ intensa collaboratrice del mensile “L’Attualità” organo del Circolo Culturale “Gaetano Salvemini” di Roma, diretto da un discendente del grande pensatore  “liberalsocialista” . Ma la linea de “L’Attualità” non vuole essere prerogativa esclusiva di una sola ideologia e coerentemente ad un civilissimo e liberale senso di tolleranza verso chiunque, esso da la parola a chiunque voglia esporre le proprie idee. E chi legge il mensile troverà  diversissime firme l’una diversa dall’altra (ad esempio dalla poetessa brasilo-americana di estrema sinistra Teresinka Pereira al  collaboratore di “Rinascita” (organo della Sinistra Nazionale) Giorgio Vitali).

“La morte ha bussato…” è un’ opera che tutti debbono leggere, anche per minimizzare o disdegnare i piccolissimi problemi quotidiani (che in molti, sopratutto giovani, sembrano pesare come macigni)e rendersi conto che, come è stata l’esperienza di Gabriella ci sono situazione ben più serie e che pure sono state affrontate dalla Nostra con coraggio e fierezza di donna (ci spiace dirlo) di altri tempi….

Gianni Donaudi

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